martedì 21 ottobre 2014

La Segale e la Geografia - Luoghi di origine



I più antichi resti di Secale cereale L. sono stati trovati a Tell Abu Hureya nel nord della Siria. La segale tendeva a prevalere sui più quotati frumento e orzo per le sue maggiori capacità di adattamento.

In Europa i primi resti archeologici di segale sono stati rinvenuti nell’attuale Repubblica Slovacca. In Piemonte sono stati ritrovati resti di segale ad Alba, in località Borgo Moretta. 

Nell'età del Ferro, la coltivazione della segale fu favorita anche dall'introduzione della falce sostituendo alla raccolta manuale. I Reti presenti nelle Alpi Orientali già nell'età del Ferro pare possedessero macine a leva e poi al tornio. Queste usavano  gli steli per proteggere i tetti delle case, come giaciglio e come foraggio per gli animali.

Solo a partire dal Basso Medioevo la diffusione della segale aumentò sempre più: nei territori montani dell'Italia.

In Francia a partire dal 1800, si denuncia la scarsità di coltivazione di cereali fatta eccezione per la poca segale spesso contaminata dalla segale cornuta


Nel XX secolo si assiste alla scomparsa quasi totale della segale anche nei territori montani, con la conversione progressiva dei campi coltivati in prati stabili. I conflitti mondiali, l'industrializzazione e il conseguente spopolamento delle montagne, la concorrenza insostenibile con le coltivazioni meccanizzate della pianura ne sono principali responsabili. 


Adesso a Sant’Anna si ricomincia a coltivarla, per dare alla segale nuove possibilità di fare fortuna come birra, come isolante, come farina; per contribuire a mantenere la varietà dei vegetali commestibili presenti sul nostro pianeta.




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